Oggi la fotografia è un’arte.


Oggi la fotografia è un’arte.

Oggi la fotografia è un’arte.

Mi sono persa tra i profili Instagram più disparati.

Ho guardato giovani fotografi in erba, non solo profili con soli selfie e profili con sole fabbriche abbandonate.

Ho osservato con attenzione le fotografie scattate dai ragazzi e per ogni fotografia ho ritrovato letture, cinema, spunti a volte ovvi a volte sottili.

Il pensiero veloceveloce è stato: “Bè, se leggi solo Fabio Volo è ovvio che farai fotodimmerda, se leggi tanto, se guardi tanto se ascolti tanto no, non farai foto di merda, farai foto che avranno una storia”. Ci sono album con la storia personale di ognuno. Come gli album di famiglia: Le nostre mamme impaginavano con logiche e dinamiche famigliari. Di recente una signora mi ha raccontato di aver perso, tra un trasloco e l’altro, l’album di quando era bambina: “È come se non avessi più la mia storia, le mie radici”, mi ha detto.

Oggi la fotografie è un’arte.

Oggi ci sono dinamiche concettuali e logiche emotive. Se ti fermi a guardare un profilo di IG le trovi, giuro. Tra dieci anni qualcuno tornerà su quei profili e ricorderà persone, momenti, film, libri. Proprio come “Ah, ti ricordi quella volta che siamo saliti sul fienile e poi è arrivato il nonno che… ” .  

Mi è tornato in mente un dialogo sostenuto circa quindici anni fa con un fotografo che avrebbe dovuto formarmi. In tanti modi lo ha fatto, eh. Ma mia ha anche precluso alcune Maniere.

Oggi la fotografia è un’arte

“Non perderti in convolute idee concettuali. Sii diretta, che la fotografia è diventata solo diretta”, mi ha detto.

Adesso mi salgono a fior di pelle pelle tutte le “concetterie convolute” che ho denigrato nel tempo. Foto scartate o foto neanche scattate perchè “è solo un pensiero personale”. Così, pensandoci, mi spurgo come una cappasanta! Penso che andrò a casa della mamma a cercare le mie prime pellicole. Potrebbe partire da lì un percorso personale nuovo…

Un limite è stato, per me, formarsi in un tempo sospeso tra la pellicola e il digitale. 

Quello che mi può aver fregato un poco è che i miei maestri, spesso, non hanno vissuto serenamente il passaggio tra analogico e digitale (era il 2005 circa). Era una baruffa continua tra il linguaggio e il mezzo da scegliere per parlarne. Figuriamoci quando è arrivato lo smartphone!

Oggi la fotografia come arte è più tangibile di quanto si pensi. Esiste veramente e ne prendo atto, non è solo il titolo dei libri di fotografia che ho studiato. Dovrei cecare di risanare alcune piccole falle. 

Se ami il tuo mestiere e il tuo mestiere lo fai per parlare è un casino: vanno conciliati tutti gli aspetti, va trovato il tempo per usare la grammatica della fotografia con qualsiasi penna tu abbia a disposizione.

Oggi la fotografia è un'arte.
Oggi la fotografia è un'arte.
Oggi la fotografia è un'arte.
Oggi la fotografia è un'arte.
Oggi la fotografia è un'arte.
Oggi la fotografia è un'arte.



Posted on Aprile 22nd, by Alice Durigatto in Storie, TUTTE LE NUOVE.


3 thoughts on “Oggi la fotografia è un’arte.

  1. Unire il linguaggio della fotografia al proprio personale coraggioso e propositivo è un bel lavoro come tu ne trasmetti la passione. Guardare le cose dall’alto, le posizioni espressive delle persone e degli oggetti che cambiano proporzioni e valore emozionale. Mi piacciono gli intrighi delle forme ed i messaggi degli arti che come nelle altre tue foto restano naturali nel loro movimento. Brava

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