Palos Y Compás
Fotografare è bellissimo! Lo riconfermo ogni volta!
Fotografare è come essere respirare il profumo del legno di ciliegio all’Auditorium Parco della Musica a Roma! Oppure come il legno in una vecchia biblioteca piena di libri! Oppure come il legno polveroso della soffitta in cui Bastian legge la Storia infinita.
Sabato sera, Teatro Verdi a Maniago. FLAMENCO. Danza.
ERRORE.
Il Flamenco non è sola danza. E’ musica a 360′. Mi sono soffermata ad osservare parte delle prove prima dello spettacolo, i colori, i passi, i tacchi, persino i capelli! Tutto cambia con il ritmo e gran parte della danza è improvvisazione, una Jam Session di colori sgargianti e pois!
Travolgenti atmosfere gitane, ebree e spagnoleggianti; una cultura orale trapassata “con i piedi” e con gli sguardi; “cante”, “baile”, chitarra, “jaleo” e “palmas” sono ciò che caratterizzano feste, a prescindere da dove si è, con chi si è e cosa si suona. Una specie di primordiale dialogo tra genti!
Basta.
Grazie Fotografia, anche questa volta sono tornata a casa zapateando e soprattutto, pensando.
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PS.
Quando si resta a chiacchierare fino alle quattro del mattino con i propri Amici, qualcosa viene concretizzato su un blog. Io non sono di tante parole, ma QUI qualcosa in più a proposito della Fotografia lo troviamo!